LOT 163 Crescenzio Onofri (Roma 1634 - Firenze 1714)
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Crescenzio Onofri (Roma 1634 - Firenze 1714)Paesaggio con personaggi Olio su tela 82 x 108 cmL’opera in esame mostra un linguaggio pittorico articolato e complesso radicato nel paesaggismo romano del Seicento. Si osservano reminiscenze da Nicola Poussin, come i due personaggi che trasportano un grosso cesto d’uva con due bastoni, immagine che ci riporta sia all’Autunno sia a Funerali di Focione di Poussin, ove compaiono figure simili. Ben visibili sono anche le influenze di Gaspard Dughet, di cui Onofri fu l’unico allievo certo, per il paesaggio desolato e protoromantico. Infine, osservando i bislunghi personaggi dalle esasperate pose, si intravedono gli echi della sua collaborazione con Alessandro Magnasco, avvenuta nei primi anni del Settecento. A testimoniare questo legame artistico vi sono due grandi paesaggi oggi conservati a Villa della Pietraia, provenienti da Palazzo Pitti e dalla Collezione di Ferdinando dei Medici.Crescenzio Onofri si dedicò alla pittura di paesaggio, sia su tela sia a fresco, ispirandosi al paesaggio ideato da Gaspard Dughet, di cui fu allievo e seguace. Dal 1671 Onofri partecipò come frescante alla decorazione di palazzi romani appartenenti a famiglie patrizie, come i Pallavicini, i Rospigliosi, i Theodoli, i Colonna, i Pamphilj. Presso questi ultimi collaborò con Dughet alla decorazione della Sala del Trono, riservata alle visite del Papa. Nel 1696 si stabilì a Firenze al servizio del Granduca Cosimo III de’ Medici, per il quale realizzò tele di grandi dimensioni, con paesaggi ispirati alle battute di caccia nelle campagne romane. Sempre a Firenze, collaborò con Livio Mehus, Antonio Giusti, Pier Dandini e Francesco Petrucci, i quali dipinsero figure all’interno delle sue invenzioni paesaggistiche.Crescenzio Onofri (Rome 1634 - Florence 1714)Landscape with charactersOil on canvas82 x 108 cmThe artwork in question shows an articulated and complex pictorial language rooted in the Roman landscaping of the 17th century. There are reminiscences of Nicola Poussin, such as the two characters carrying a large basket of grapes with two sticks, an image that brings us both to Autumn and to the Funeral of Phocion by Poussin, where similar figures appear. Also clearly visible are the influences of Gaspard Dughet, of whom Onofri was the only certain pupil, for the desolate and proto-romantic landscape. Finally, observing the oblong characters with exasperated poses, we can glimpse the echoes of his collaboration with Alessandro Magnasco, which took place in the early 18th century. To testify this artistic bond there are two large landscapes now preserved in Villa della Pietraia, coming from Palazzo Pitti and from the collection of Ferdinando dei Medici.
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