LOT 158 Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini (Feldkirch 166...
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Olio su tela, cm est.95x81, int. 76.5x63.5
Ciò che sappiamo di Giacomo Francesco Cipper possiamo desumerlo, in larga parte, dalla distribuzione delle sue opere in Italia e in Europa. Gli studi portati avanti sull’origine del suo cognome e della qualifica di “tedesco” ci indicano che con ogni probabilità il pittore fosse uno straniero attivo in Italia tra il 1705 e il 1736; diverse opere conservate tra Bergamo e Brescia lo qualificano come “Todeschini” e seguendo tale attribuzione sono giunte fino a noi. Lo stile dell’artista risente dell’esperienza di Fra Galgario e di Antonio Cifrondi e la presenza di molte sue opere in Lombardia lasciano intendere una possibile formazione dell’artista in queste zone. Il Todeschini si dedicò per tutta la sua produzione al solo soggetto di genere, alla rappresentazione in chiave ironica e dilettevole del mondo popolano: i suoi soggetti non vogliono indurre una riflessione moraleggiante sullo spettatore e sono spesso raffigurati soli su tele di grande formato, in atteggiamenti scherzosi, con espressioni quasi di ghigno. L’esistenza di più copie di questo dipinto è indice di un grande apprezzamento nei confronti dell’inventiva dell’artista presso i suoi committenti. Nel totale disinteresse nei confronti dell’ambientazione, nella concentrazione che il pittore dedica a questo “cacciatore di topi” e ai dettagli che lo caratterizzano, si evince una certa influenza data da pittori spagnoli, quali Velazquez e Murrillo.
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