LOT 145 Alessandro Magnasco (1667 Genova - 1749 Genova) e Antonio Fr...
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Dimensions Largh. 90 - Alt. 110 Cm
Description olio su tela, W. 90 - H. 110 Cm, Expertise Aldo Bertini, 21 XII 1961 (entrambi di Alessandro Magnasco, “della prima maturità “. “La tela è stata ampliata ai margini, ma la pittura è in ottimo stato di conservazione.”), Expertise Prof. Mauro Natale, 2 III 2022, Collezione privata, Biella (dal 1963), "Questi due superbi paesaggi raffigurano scorci di una natura selvaggia con rocce, grandi alberi e il cielo gonfio di nubi. In entrambi i dipinti sono raffigurate due figure eremitiche; in uno il personaggio maschile è prostrato davanti a un grande Crocifisso di legno, con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso un libro di preghiere: nessun attributo specifico consente i identificare questa figura in san Paolo eremita, secondo quando è stato suggerito da Aldo Bertini nella perizia datata 21 dicembre 1961. La figura femminile in atto di baciare il Crocifisso è invece riconoscibile in santa Maria Maddalena che compie la penitenza per espiare i propri trascorsi peccati. Nate come pendant di identiche dimensioni, le due opere sono state ampliate in passato lungo i quattro margini per adattarle ad una collocazione di cui è ignota l’ubicazione; nonostante questa manipolazione, lo stato di conservazione delle due tele è buono., , La resa rapida e virtuosistica del paesaggio, contraddistinto da una sottile alternanza tra l’esecuzione minuta delle foglie degli alberi e quella più sciolta e impetuosa dei tronchi e delle rocce, rivela il tocco tipico di Antonio Francesco Peruzzini, pittore anconetano rapidamente convertitosi alla specialità della pittura di paesaggio di cui ha fornito, dagli anni novanta del Seicento, una originale e riconoscibile interpretazione. Adottando formule compositive di Salvator Rosa, di Pandolfo Reschi e di Pieter Mulier detto il Tempesta, Peruzzini ha creato dei suggestivi fondali vegetali dove collocare piccole figure di frati, eremiti o viandanti. Due Paesaggi con monaci dello Städelsches Kunsthinstitut di Francoforte (inv. 1484,1485; tele, 145 x 117 cm ognuna)(Fig. 1,2) eseguiti probabilmente verso il 1695-1697 costituiscono un preciso riferimento per confermare l’attribuzione di queste due tele e la loro collocazione cronologica., , Peruzzini è documentato a Milano dal 1693, ed è nella capitale lombarda che ebbe inizio la sua collaborazione con Alessandro Magnasco, il pittore genovese che vi risiedeva da tempo, e con il veneziano Sebastiano Ricci, a Milano dal 1694 al 1696: tra i due pittori di figura si stabilì in quegli anni uno scambio fecondo nella scelta dei soggetti e nell’esecuzione della pittura di genere., , Questi due esemplari, che dal punto di vista dello stile devono risalire agli ultimi anni del Seicento, costituiscono una illustrazione dell’emulazione che animò la loro frequentazione, intervenendo entrambi su paesaggi approntati da Peruzzini. La sigla veloce e scarna di Alessandro Magnasco si riconosce agevolmente nella figura dell’eremita in preghiera la cui posa ricorre in vari dipinti e in disegni dell’artista genovese, tra cui alcuni fogli del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi (Benno Geiger, I disegni del Magnasco, Le tre Venezie, Venezia 1945, p. XLV, fig. 5 (N. 7059), p. XLVII, fig. 4 (N. 7072): Viandanti o pastori in riposo) o altri di Palazzo Rosso a Genova (Fausta Franchini Guelfi, Alessandro Magnasco, i disegni, Sagep, Genova 1999,pp. 104-105, cat. 11: Tre figure maschili, Genova, Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, inv. 2469)(Fig. 3)., , La figura più elegante, compatta e luminosa di Maria Maddalena può invece essere accostata ai modi di Sebastiano Ricci di cui è noto l’intervento su di una grande tela di Antonio Francesco Peruzzini realizzata per il marchese Cesare Pagani con le Tentazioni di sant’Antonio abate (nel 1997 in collezione Porro a Rovello): rispetto alle figure vibranti di quel dipinto, la stesura di questa Maddalena, il cui tipo umano ricorda da vicino le figure di Ricci, appare più compatta ed è quindi prudente sfumarne l’attribuzione. Il successo di questa composizione è comunque provato dall’esistenza di un esemplare in cui compare una identica figura, collocata sullo sfondo di uno sfaldato paesaggio di Peruzzini (Paesaggio con santa Maria Maddalena penitente, tela, 100 x 75 cm., ubicazione sconosciuta, schedata da Federico Zeri (Bologna, Fototeca Zeri, n. 67779) come opera di Magnasco (Fig. 4); è interessante notare che le dimensioni di quest’ultimo esemplare coincidono con quelle che dovevano avere le due tele esaminate prima del loro ampliamento.", , Ringraziamo il Prof. Mauro Natale per l’autorizzazione a utilizzare il suo studio sul dipinto, in uno il personaggio maschile è prostrato davanti a un grande Crocifisso di legno, con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso un libro di preghiere: nessun attributo specifico consente i identificare questa figura in san Paolo eremita, secondo quando è stato suggerito da Aldo Bertini nella perizia datata 21 dicembre 1961. La figura femminile in atto di baciare il Crocifisso è invece riconoscibile in santa Maria Maddalena che compie la penitenza per espiare i propri trascorsi peccati. Nate come pendant di identiche dimensioni, le due opere sono state ampliate in passato lungo i quattro margini per adattarle ad una collocazione di cui è ignota l’ubicazione nonostante questa manipolazione, lo stato di conservazione delle due tele è buono.¶¶La resa rapida e virtuosistica del paesaggio, contraddistinto da una sottile alternanza tra l’esecuzione minuta delle foglie degli alberi e quella più sciolta e impetuosa dei tronchi e delle rocce, rivela il tocco tipico di Antonio Francesco Peruzzini, pittore anconetano rapidamente convertitosi alla specialità della pittura di paesaggio di cui ha fornito, dagli anni novanta del Seicento, una originale e riconoscibile interpretazione. Adottando formule compositive di Salvator Rosa, di Pandolfo Reschi e di Pieter Mulier detto il Tempesta, Peruzzini ha creato dei suggestivi fondali vegetali dove collocare piccole figure di frati, eremiti o viandanti. Due Paesaggi con monaci dello Städelsches Kunsthinstitut di Francoforte (inv. 1484,1485 tele, 145 x 117 cm ognuna)(Fig. 1,2) eseguiti probabilmente verso il 1695-1697 costituiscono un preciso riferimento per confermare l’attribuzione di queste due tele e la loro collocazione cronologica.¶¶Peruzzini è documentato a Milano dal 1693, ed è nella capitale lombarda che ebbe inizio la sua collaborazione con Alessandro Magnasco, il pittore genovese che vi risiedeva da tempo, e con il veneziano Sebastiano Ricci, a Milano dal 1694 al 1696: tra i due pittori di figura si stabilì in quegli anni uno scambio fecondo nella scelta dei soggetti e nell’esecuzione della pittura di genere.¶¶Questi due esemplari, che dal punto di vista dello stile devono risalire agli ultimi anni del Seicento, costituiscono una illustrazione dell’emulazione che animò la loro frequentazione, intervenendo entrambi su paesaggi approntati da Peruzzini. La sigla veloce e scarna di Alessandro Magnasco si riconosce agevolmente nella figura dell’eremita in preghiera la cui posa ricorre in vari dipinti e in disegni dell’artista genovese, tra cui alcuni fogli del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi (Benno Geiger, I disegni del Magnasco, Le tre Venezie, Venezia 1945, p. XLV, fig. 5 (N. 7059), p. XLVII, fig. 4 (N. 7072): Viandanti o pastori in riposo) o altri di Palazzo Rosso a Genova (Fausta Franchini Guelfi, Alessandro Magnasco, i disegni, Sagep, Genova 1999,pp. 104-105, cat. 11: Tre figure maschili, Genova, Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, inv. 2469)(Fig. 3).¶¶La figura più elegante, compatta e luminosa di Maria Maddalena può invece essere accostata ai modi di Sebastiano Ricci di cui è noto l’intervento su di una grande tela di Antonio Francesco Peruzzini realizzata per il marchese Cesare Pagani con le Tentazioni di sant’Antonio abate (nel 1997 in collezione Porro a Rovello): rispetto alle figure vibranti di quel dipinto, la stesura di questa Maddalena, il cui tipo umano ricorda da vicino le figure di Ricci, appare più compatta ed è quindi prudente sfumarne l’attribuzione. Il successo di questa composizione è comunque provato dall’esistenza di un esemplare in cui compare una identica figura, collocata sullo sfondo di uno sfaldato paesaggio di Peruzzini (Paesaggio con santa Maria Maddalena penitente, tela, 100 x 75 cm., ubicazione sconosciuta, schedata da Federico Zeri (Bologna, Fototeca Zeri, n. 67779) come opera di Magnasco (Fig. 4) è interessante notare che le dimensioni di quest’ultimo esemplare coincidono con quelle che dovevano avere le due tele esaminate prima del loro ampliamento."¶¶Ringraziamo il Prof. Mauro Natale per l’autorizzazione a utilizzare il suo studio sul dipinto”材质_1: Medium Collezione privata, Biella (dal 1963) ---------------------以下为软件翻译,仅供参考---------------------
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